Il gonfiore addominale è una condizione ormai molto diffusa che coinvolge sia donne che uomini.
Le caratteristiche di questo disturbo sono riconducibili ad una sensazione di disagio che spesso non è correlata alla presenza di stipsi o meteorismo.
È un situazione strettamente legata allo stress che si avverte come tensione a livello addominale.
Le radici dello stress sono riconducibili alla modalità di controllare l’espressione emotiva attraverso meccanismi razionali, dei quali, molto spesso, non siamo coscienti.
Ed ecco allora comparire il gonfiore addominale come indicazione del fatto che stiamo mettendo fisicamente dello spazio tra ciò che sentiamo con la “pancia” e ciò che pensiamo e mostriamo all’esterno.
Ogni giorno viviamo dei conflitti riconducibili a questo aspetto: sento ed esprimo me stesso in ogni situazione o mi controllo cedendo il passo a continui compromessi.
L’ambiente lavorativo è spesso teatro di questi conflitti e finché sará più importante l’immagine che diamo di noi stessi rispetto alla nostra autoaffermazione, il nostro equilibrio psicofisico sarà precario.
Il gonfiore addominale aumenta tutte le volte che ignoriamo le nostre emozioni di collera e paura, ma anche quelle legate alla gioia di essere noi stessi fino in fondo.
Anche in questo caso troviamo un collegamento diretto con la creatività che ha origine, a livello anatomico, nell’apparato riproduttivo.
Se non diamo ascolto alla nostra parte creativa potremmo sviluppare questa problematica, proprio perché ci allontaniamo durante la vita, dalla vera espressione di noi stessi.
Ma perché mettiamo a tacere la nostra creatività?
Crescendo subiamo tanti condizionamenti e spesso questi, sono mirati a limitarci nel nostro potenziale creativo.
Una persona in grado di contattare ed esprimere la propria creatività è una persona libera e la libertà comporta chiaramente delle rinunce.
Queste rinunce sono in realtà collegate alla paura di perdere dei falsi punti di sicurezza ai quali ci attacchiamo per evitare di confrontarci con noi stessi.