Abbiamo compreso ormai, che una delle modalità attraverso le quali il nostro inconscio comunica con noi è il sintomo. Volendo essere più precisi, arriviamo a sviluppare il sintomo dopo una serie di messaggi preventivi che il nostro corpo ci invia, non semplici da decifrare, se manca un contatto continuo con esso.
Il tratto cervicale è la parte più mobile della colonna vertebrale e per certi aspetti anche la più delicata. Oltre a sostenere, stabilizzare e rendere mobile il cranio, infatti, protegge le strutture che passano attraverso di esso, come il midollo spinale, le radici nervose e l’arteria vertebrale (Fonte: My Personal Trainer).
È formata da sette vertebre, dette appunto, vertebre cervicali.
Il numero 7 rappresenta la perfezione e segna il passaggio da noto ad ignoto.
È un numero collegato alla figura del saggio, archetipo presente in ognuno di noi, e si associa spesso alla figura di Ermete Trismegisto, autore del Corpus Hermeticum, testo definito come la Bibbia degli alchimisti.
Il processo alchemico è espressione di una profonda trasformazione, dove da una comunicazione prettamente razionale con noi stessi e di riflesso con il mondo esterno, abbiamo il coraggio di passare ad una comprensione e ad un modo di comunicare più autentico, che rispecchia la possibilità di trasmettere informazioni attraverso dei simboli.
A livello pratico e quotidiano, questo si traduce nella possibilità di passare da una comunicazione razionale ad una comunicazione emotiva.
La capacità di lasciarsi andare al flusso emozionale e quindi rimanere in contatto con ciò che percepiamo non è una pratica alla quale siamo stati educati, anzi.
Una volta lasciato libero di esistere il flusso emozionale veniamo in contatto con i nostri istinti vitali che ci guidano verso ciò che rappresenta il nostro piacere.
Quando non permettiamo a questo flusso di esistere perché giudichiamo negativamente ciò che stiamo provando a livello emozionale o non abbiamo il coraggio di vivere perché attraversati da una profonda paura, irrigidiamo i muscoli cervicali, avendo inconsciamente paura di “perdere la testa”.
Questo spiega perché, il dolore cervicale, si presenta anche in età giovanile, poiché non c’è nessuna connessione con l’età anagrafica, se non il fatto di strutturare per più anni una maggior rigidità nei confronti di ciò che sentiamo a livello emozionale.
Per ripristinare il contatto emozionale è utile effettuare una serie di trattamenti energetico – vibrazionali, in grado di alleggerire il carico mentale e far scendere l’energia nella parte bassa del corpo, dove le nostre emozioni ci aspettano, in attesa che diventiamo consapevoli della loro esistenza e di ciò che vogliono comunicarci.
La saggezza a questo punto, diventa espressione di qualcosa che abbiamo sperimentato e non di concetti appresi a livello mentale.
Per questo, la vera saggezza, è scritta nel corpo.
Per maggiori informazioni su questo tipo di trattamenti puoi contattarmi in privato.