La paura del nuovo e di sentirsi liberi di essere è sicuramente una condizione che ci accomuna.
Ciò che conosciamo molto bene e che ci ha caratterizzato per gran parte degli anni della nostra vita è difficile da trasformare.
Questo perché nel corpo rimangono fissate memorie emozionali che alimentiamo costantemente attraverso pensieri di un certo tipo e senza rendercene conto.
Se stai leggendo questo articolo e stai soffrendo di gastrite, nausea o reflusso gastroesofageo, ti trovi probabilmente in uno stato di non accettazione.
Osserva il momento presente e presta attenzione ai tuoi pensieri: stai alimentando pensieri di risentimento e frustrazione?
Vorresti tornare al passato e cambiare il corso degli eventi che ti hanno lasciato delle ferite?
Ora osserva te stesso: sei in grado di accettarti così come sei? Sei in contatto con le emozioni che in questo momento stanno infiammando il tuo stomaco?
La mancanza di accettazione del presente e di ciò che è stato sono la causa principale dei disturbi a carico dello stomaco.
Spesso abbiamo bisogno che questo si faccia sentire per accorgerci di una serie di cose che ancora facciamo fatica ad assimilare e ad accettare come parte integrante di ciò che siamo oggi.
Rimanere attaccati a ciò che non abbiamo avuto e che avremmo voluto diverso ci allontana da ciò che siamo veramente.
Il malessere crea dipendenza ed è bene accorgercene il prima possibile.
Lo stomaco è il centro delle nostre emozioni e prima di arrivare a sviluppare una patologia cronica possiamo fare molto.
Possiamo prima di tutto ripristinare il contatto con noi stessi ed accorgerci quando qualcosa “non ci va giù” per comprenderne la causa.
Le memorie emozionali possono essere sciolte attraverso vari strumenti in grado di ripristinare il libero fluire emozionale.