Non è più tempo di compromessi.
Non può più esistere la scelta di comodo.
È tempo di scegliere.
E la scelta riguarda proprio l’incarnazione, ovvero, il motivo per cui abbiamo deciso di tornare su questo pianeta e vivere questo tempo.
Scegliere di incarnarsi significa accettare e abbracciare completamente il proprio progetto, che include tutta la storia personale.
Quando si fa riferimento al progetto dell’incarnazione, spesso, si immaginano grandi imprese, ma non si tratta di questo.
La vera impresa è permettere alle ferite che ancora pensiamo essere motivo di paure, rabbie e tristezze, di fiorire.
Si tratta di fare uscire talmente tanta luce da quelle piaghe, da investire tutto il nostro essere e tutto ciò che ci circonda.
Pensare di non aver ricevuto abbastanza per poter essere felici è uno dei modi per favorire l’infezione di quelle ferite e non è davvero più tempo.
Ciò che è urgente fare ora, più che mai, è riconoscere il balsamo di guarigione proprio dentro al dolore e, in quel dolore, riconoscere le proprie potenzialitá, offrendole come dono.
Il dolore non è sofferenza: il dolore è transitorio, la sofferenza, per esistere, deve essere rievocata. E chi la rievoca se non noi?
Non è più tempo di dubbi, rimpianti, paure, è il momento di agire, come siamo oggi, come siamo sempre stati.
Quello che ci ha ferito è allo stesso tempo rimedio per noi stessi e per l’oceano della vita.
Ogni piccolo movimento che facciamo ora produce degli effetti immediati dal valore inestimabile.
Non ci si può più nascondere dietro a frasi come “avrei voluto non vivere questo” oppure “se questa cosa fosse andata diversamente”, no!
Tutto è stato ed è funzionale a quello che dobbiamo fare ora, non dire, ma fare!
E ognuno di noi sa bene cosa va fatto.
Ora più che mai ci viene chiesto di uscire dal bisogno di ricevere, per accedere all’essere e al dare.
Quale contributo concreto possiamo dare al mondo?
Perché ancora non ci permettiamo di dedicare tutto il nostro tempo solo a quello che ci dà gioia, espansione, amore ed entusiasmo?
Perché ancora scegliamo la via della sofferenza e del sacrificio?
La sofferenza esiste nella misura in cui ancora non abbiamo accettato di incarnarci fino in fondo.
A cosa ancora stiamo resistendo? Alla vita?
E allora scegliamo davvero di vivere nella sofferenza e nel dolore e facciamolo fino in fondo, senza cercare rimedi. Anche la sofferenza è una scelta.
Oppure scegliamo di andare oltre la nostra storia personale, che tanto ci appassiona e ci tiene legati al passato per andare davvero incontro alla libera espressione della nostra vera natura.
Scegliere fino in fondo significa assumersi la piena responsabilità delle nostre azioni ed è questo che ognuno di noi è chiamato a fare ora.
L’incarnazione dunque, non è un processo che avviene automaticamente quando nasciamo ma è una scelta che va fatta in ogni momento e giorno dopo giorno.
Scegliere di incarnarsi significa sperimentare quella che rappresenta la naturale condizione dell’essere umano: la gioia.
Siamo qui per questo ed è questa l’urgenza!